“Tieni il tempo” ovvero prendi confidenza con il tempo
21 aprile 2017
Sempre organizzata per una gita fuori porta
5 maggio 2017

Disordine contagioso? Lo spiega la teoria delle finestre rotte

Sorrido. Penso a quei giorni in cui, prima di infilarli in lavatrice, accumulo una parte dei panni sporchi per terra. In quei giorni, per marito e figli, sembra che il cesto della biancheria non esista più, misteriosamente volatilizzato.
I vestiti da lavare finiscono quindi tutti sopra a quella montagnola artificiale di pezzi di stoffa sporchi. Ma… perché?
Quando ho scoperto l’esistenza della teoria delle finestre rotte, la mia domanda ha finalmente ricevuto la risposta che meritava.


L’ESPERIMENTO DELLE FINESTRE ROTTE

Nel 1969, presso l'Università di Stanford (USA), il professor Philip Zimbardo ha condotto un esperimento di psicologia sociale. Lasciò due automobili identiche abbandonate in strada, una in un quartiere povero e conflittuale di New York e l’altra in una zona ricca e tranquilla della California. Ciò che accadde non è così difficile da immaginare: l'automobile abbandonata nel rione povero fu smantellata in poche ore; al contrario, l'automobile lasciata nel quartiere benestante rimase intatta.
Ma lo studio non si concluse così perché, dopo una settimana, i ricercatori decisero di rompere il vetro della macchina in California, ancora in perfette condizioni.
Cosa accadde? Accadde che nel giro di qualche giorno anche quell’auto finì per essere ridotta come quella nel quartiere malfamato di New York.

Volendo concludere semplificando, la teoria delle finestre rotte sta a dimostrare che la causa del vandalismo non è la povertà, bensì l’idea di disinteresse e noncuranza che un vetro rotto crea.

Il vetro spaccato, così come la spazzatura per la strada, così come arrivare in ritardo al lavoro (e potrei continuare quasi all’infinito…) conducono a pensare che tutto sia ammesso, senza regole e senza norme.


COSA HO IMPARATO DALLE "FINESTRE ROTTE"

Alla luce di questa teoria, si svela l’arcano per cui il cesto della biancheria sporca a casa mia improvvisamente spariva.
E se, come in tutti i migliori racconti gialli che si rispettano, bisogna trovare un colpevole, allora, ahimè, questa volta sono senza dubbio io. O meglio, io e la mia malsana idea di generare disordine con la montagna di panni davanti alla lavatrice.

E’ proprio vero che il disordine crea disordine, anzi, per dirla in positivo… l’ordine genera ordine.

Così come è successo con i panni, in casa può succedere con un sacco di altre cose (le chiavi, i giochi dei bambini, i piatti nel lavello…). Le piccole mancanze possono trasformarsi in trasgressioni che, se reiterate, portano al caos.

E tutto questo accade non solo con gli oggetti, ma anche con i valori. Mi riferisco all’onestà, al rispetto, alla puntualità, alla solidarietà. Nel momento in cui vengono consentite seppur piccole trasgressioni, le persone si sentiranno autorizzate a metterle in atto sempre di più.
Motivo in più per assumerci ogni giorno le nostre responsabilità, dentro e fuori casa.
In che modo? Sforzandoci per prevenire a monte il problema, evitando di rompere delle finestre o, se rotte, aggiustandole appena possibile.

E TU, HAI UN ESEMPIO DA RACCONTARE PER VALIDARE LA TEORIA DELLE FINESTRE ROTTE?

 

Mi chiamo Giorgia Sorinelli


Sono una Professional Organizer. Adoro trovare le soluzioni per migliorare l'organizzazione delle mamme indaffarate come me e semplificargli le giornate. Organizzate si diventa! :) Se vuoi conoscermi meglio, seguimi sulla mia pagina Facebook.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *