Ordine e organizzazione a confronto: chi la spunta?
Oggi ti racconto la mia tesi, basata sulla mia personalissima esperienza, del perchè organizzati è meglio che ordinati.
Alza la mano se anche tu, almeno una volta nella vita, hai desiderato avere uno schiocco di dita magico come quello di
Mary Poppins!
Io, ogni tanto, lontana da sguardi indiscreti, ci provo! Perchè si sa,
a noi donne e mamme piace vedere la casa in ordine.
Ma è davvero l'ordine quello che ci serve per regalarci una sensazione di benessere?
Finchè a vivere la casa quelle poche ore dopo le giornate di lavoro eravamo solo io e mio marito, l’ordine durava un po’ nel tempo.
Da quando sono diventata mamma, e poi ancora bis-mamma, il mio rapporto di quasi amicizia con l’ordine si è completamente spezzato.
E’ pur vero che quegli esserini di 50 centimetri circa che si chiamano figli appena mettono piede in casa (e forse anche prima)
invadono spazi e tempi, ma la responsabilità del disordine non è certo loro.
DALLA TEORIA...
L’ordine è:
- un appagamento per gli occhi. Anche agli sguardi dei più disordinati non passa inosservato un letto rifatto, un giardino curato, una scrivania libera e pulita.
- una sensazione benefica momentanea. Al primo oggetto fuori posto, svanisce l’incantesimo.
- uno schema il più delle volte rigido.
- un automatismo, un’attività che a volte nemmeno ci rendiamo conto di fare senza chiederci se esiste una soluzione migliore.
L’organizzazione invece è:
- un appagamento per la mente e il corpo, un telaio invisibile. Sapendola cogliere, la buona organizzazione si intravvede nella serenità, nella realizzazione professionale e personale.
- una sensazione benefica duratura.
- uno schema flessibile. E' adattamento allo stato puro. E’ un percorso, un processo da rivedere periodicamente, perché cambia insieme a noi.
- un processo consapevole e ponderato, che tiene in considerazione le abitudini, le esigenze, gli spazi di ognuno di noi.
...ALLA PRATICA
L’ordine rappresenta il periodo della mia vita nel quale...
...l’armadio straripava di vestiti poco usati e dai colori e dalle forme improbabili che puntualmente ad ogni cambio stagione spostavo da un ripiano all’altro nella speranza di svegliarmi un giorno con la voglia di metterli.
...conservavo in soggiorno il servizio di piatti, bicchieri e tazzine da caffè per le occasioni speciali senza mai invitare o ricevere ospiti e soprattutto mangiando e bevendo tutti i giorni su stoviglie di recupero!
...il quaderno di appunti sembrava uscito da un monastero di amanuensi: nessun segno di correzione, tutto perfettamente allineato, che al guardarlo ora restituisce solo sensazioni di noia e appiattimento.
L'organizzazione è il mio presente...
...ovvero un armadio pieno (il giusto) di
abiti che mi piacciono, che mi valorizzano, che uso e che abbino facilmente, oltretutto senza dover più cimentarmi periodicamente nel cambio di stagione.
...ovvero servizi di piatti, bicchieri e tazzine da caffè speciali che fanno di
noi quattro degli ospiti speciali ogni giorno, oltre ad essere sempre a portata di mano per accogliere, anche senza bisogno di preavviso, amici e parenti.
...ovvero un quaderno di appunti che raccoglie il frutto di pensieri, idee e rielaborazioni di contenuti attraverso schemi e mappe mentali. E’ un quaderno che parla da solo, che mi vien voglia di sfogliare più e più volte e
decisamente molto più comprensibile.
IL MIO CONSIGLIO?
Dosa bene ordine ed organizzazione. Nel dubbio, tieniti sempre leggermente più scarsa con l’ordine e abbonda con l’organizzazione. Perché
l’ordine è la conseguenza (quasi) naturale di una buona organizzazione!
SE LA TUA ESPERIENZA TI HA PORTATA DA ALTRE PARTI, RACCONTALA! SONO CURIOSA!